Tutto e il contrario di tutto
La visione del mondo antroposofica di Rudolf Steiner mi ha insegnato molte cose e, quasi tutte, si sono incise in maniera profonda e significativa nella mia anima. Ma ad una, in particolare, mi sono sempre sentito legato e in tutte le più svariate occasioni mi sono sforzato di applicarla.
È una regolina apparentemente molto semplice e potrebbe essere riassunta così: “Se vuoi davvero comprendere o conoscere una cosa, un fatto o una qualsivoglia realtà, bisognerebbe imparare a osservarla da tutti i punti di vista, perché solo un tale sguardo potrebbe coglierne la verità. E 360° gradi potrebbero addirittura non essere sufficienti… bisognerebbe piuttosto osservare quella cosa, o fatto, o particolare realtà, come se fosse al centro di una sfera sulla cui superficie interna potesse liberamente vagare il nostro sguardo ripieno di pensiero, e così abbracciare l’oggetto esaminato da tutti i più possibili punti di vista”.
Certo… Non è facile accogliere e rendere vivente una tale capacità di riflessione ma io credo che se ognuno di noi non si sforzerà di farlo, sempre più difficile sarà la nostra capacità di intenderci e di portare a compimento l’esperimento Uomo.
E adesso tutti noi abbiamo un’occasione straordinaria, forse unica, di maturare in un tal senso. Ce la sta offrendo il Corona-Virus.
Vediamo come:
1) Ci sono persone che, bloccate a casa, inneggiano all’occasione più unica che rara di riappropriarsi del proprio tempo, di ritrovarsi tutti in famiglia e di mangiare insieme, seduti allo stesso tavolo, come non facevano più da molto tempo.
2) Ci sono piccoli imprenditori che, impotenti, stanno osservando andare in pezzi la loro già precaria situazione lavorativa e finanziaria. Hanno una moglie (o un marito) e dei figli e sanno, con assoluta certezza, che entro un tempo brevissimo potrebbero ritrovarsi senza più un tetto sulla testa e senza più nulla da poter mangiare. sono in uno stato di vera e autentica disperazione.
3) Ci sono giornalisti che elencano il numero dei morti che si verificano ogni giorno e raccontano lo sforzo immane che medici e personale infermieristico stanno compiendo per tentare di arginare una pandemia come non si vedeva oramai da molto tempo. Almeno in Occidente.
4) Altri giornalisti, tuttavia, confrontano i dati statistici con quelli di altri anni, esaminano le procedure con cui il virus è stato affrontato, e denunciano il fatto che i dati clinici non sono poi così diversi da quelli degli altri anni e che, senza una comunicazione panica, forse si sarebbe potuto intervenire con più efficienza.
5) Ci sono anime belle, spregiudicate, che colgono l’occasione per intravedere nel Male che sta diffondendosi una buona occasione per ricollegarsi con quella dimensione spirituale che da troppo tempo è stata obliata e, appunto per questo, piegare il capo, penitenti e rendere omaggio al Dio della propria fede.
6) Ci sono anime altrettanto spregiudicate, che senza pudore alcuno, denunciano la possibilità di una pandemia strategica, organizzata per fini economico-finanziari, politici e militari al livello globale. Hanno rintracciato laboratori segreti dove si pratica ingegneria genetica per guerre batteriologiche a basso o ad alto impatto, hanno correlato tra loro gli squilibri in atto tra le massime potenze del momento (U.S.A., Israele e Gran Bretagna da una parte e Russia, Cina e Corea dall’altra), hanno sottolineato il ruolo politico ed economico fallimentare della vecchia Europa e l’uso sperimentale di “terra di nessuno” che ne stanno facendo le Grandi Potenze Mondiali.
7) Ci sono persone sorridenti dalle finestre o dai balconi delle case nelle quali si sono segregati e che dispiegano al vento striscioni improvvisati sui quali campeggia un arcobaleno e la scritta, fiduciosa: Noi ce la faremo! Passerà anche questa!
8) Altri soffrono la segregazione forzata e sfidano il proprio destino passeggiando per le strade o nei parchi delle città. Hanno letto tutto quello che potevano sulle mascherine commerciali, sanno che non servono a nulla e se ne vanno in giro con il volto scoperto osservando un mondo che sembra andare a rotoli.
9) Alcuni inneggiano alla prova di fermezza e coerenza data dall’attuale governo italiano, ne apprezzano i provvedimenti e sono orgogliosi di rispettarne le disposizioni.
10) Altri, però, intravedono in tutti questi provvedimenti una sorta di prova generale per l’istituzione di un totalitarismo assoluto, costruito sulla fiducia e sull’amore dello schiavo nei confronti dei propri padroni.
Bene… potrei continuare. Avrei ancora molti altri punti di vista da elencare, ma per rendere l’idea di ciò che voglio dire quelli riportati possono bastare.
Perché, in fondo, davvero tutte queste osservazioni e riflessioni sono in un contrasto insolubile tra loro? Davvero la drammatica realtà nella quale stiamo tutti vivendo è solo bianca o nera, rossa o blu, gialla o verde, senza alcuna mediazione di sorta?
E se il Corona-Virus fosse tutto questo e ancora molto di più?
E se fosse una realtà indefinita che solo un pensare vivente, mobile e creativo potesse alla fine comporre correlando tra loro tutti i dati in suo possesso e contemplarlo, alla fine, nella sua verità in divenire?
Ecco… adesso, magari, qualcuno concorderà con questi miei pensieri e, con titubanza e molta, molta cautela, potrebbe addirittura provare ad accordarvisi. Ma non è questo il punto. Il punto è: riuscirà a farlo in maniera sentita, e autentica, e veritiera? Riuscirà ad essere così mobile interiormente da abbracciare come se fossero le sue tutte le posizioni che sul fenomeno in atto sono state dette e su tutte quelle che ancora si diranno?
Perché il vero problema, almeno per quello che mi è stato dato di osservare, non è il fatto che persone diverse, con destini diversi, cognizioni e coscienze diverse, vedano l’attuale pandemia così tanto diversamente… No! Il vero problema consiste nel fatto che la maggior parte delle persone sarebbe pronto a uccidere e a squartare chiunque osasse esporre in sua presenza una visione dissimile da quella da lui sostenuta. Il vero problema è che quelli che girano con mascherine e guanti di lattice strozzerebbero volentieri chi se ne va in giro a volto scoperto. E quelli che inneggiano al “Buon Governo” vorrebbero in galera tutti coloro che si sforzano di comprovare gli sporchi giochi di potere che serpeggiano sotto la situazione che tutti stiamo vivendo. Gli “Io-sto-a-casa” odiano con ferocia tutti coloro che si muovono, i più coraggiosi odiano i più timorosi, quelli più semplici e ingenui odiano tutti quelli che si impegnano a cercare di svelare gli aspetti nascosti sotto la superficie delle apparenze.
Questo è il vero problema! Questo è il vero fallimento del “progetto Uomo”: che siamo ancora lontanissimi dalla capacità di comprenderci l’uno con l’altro e di capire che ognuno di noi, ognuno con la sua piccola verità acclarata, è solo una piccola parte di un quadro molto più ampio all’interno del quale nessun particolare, per quanto piccolo, dovrebbe essere considerato inutile o del tutto errato. Siamo lontanissimi dal sentirci tutti fratelli di sangue, ancora una volta intrappolati in una terribile prova che se non riusciremo a superare tutti insieme sarà invalidata per tutti. Siamo lontanissimi da quella capacità di amarci davvero l’uno con l’altro dalla quale dipende il successo o il fallimento dell’esperimento umano del quale, volenti o nolenti, tutti facciamo parte.
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